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CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE, I TRAPIANTI SI CONFERMANO UNA PROCEDURA SICURA

 

Il report pubblicato dal Centro nazionale trapianti indica, su oltre 40mila interventi effettuati tra il 2012 e il 2020, eventi e reazioni avverse che rasentano lo 0%

 

Il sistema italiano dei trapianti si conferma come un’assoluta garanzia di sicurezza. È quanto emerge dal Rapporto pubblicato dal CNT (il Centro nazionale trapianti) e relativo agli interventi sulle cellule staminali emopoietiche (CSE) che sono stati effettuati dal 2012 al 2020.

 

Oltre 42.500 le operazioni a seguito delle quali gli eventi e le reazioni avverse registrate sono stati, rispettivamente, dello 0,09% e dello 0,11%. Alla base di queste performance ci sono, senza dubbio, le costanti innovazioni tecnologiche come nel caso delle CAR-T, le cellule “riprogrammate”. Una situazione che, se associata al numero delle segnalazioni notificate dai centri che hanno un programma di trapianto attivo, colloca stabilmente l’Italia nella media degli altri Paesi europei.

 

Il report analizza anche l’impatto che la pandemia ha avuto sull’attività trapiantologica. Gli eventi avversi registrati lo scorso anno, infatti, sono stati superiori, il che dimostra le criticità che il Covid ha generato a livello organizzativo e logistico. Nello specifico, durante il 2020 le reazioni/eventi avversi notificati in ambito di trapianto allogenico sono stati 22, pari all’85% circa di tutte le segnalazioni registrate nell’anno. In particolare, in 15 casi la segnalazione era relativa alle caratteristiche del prodotto e in 7 riguardava il paziente. Dei 15 casi segnalati sul prodotto, 5 eventi e 6 reazioni sul paziente sono stati correlati alla criopreservazione delle CSE, prevista come misura adottata per far fronte all’emergenza da marzo 2020.

 

La maggior parte delle notifiche ha interessato le procedure di trapianto delle cellule staminali da sangue periferico, fonte principalmente utilizzata per questa tipologia di trattamento. Tali misure di sorveglianza, insieme all’applicazione di rigidi protocolli operativi condivisi con i centri e le società scientifiche di settore sulla base delle più aggiornate evidenze cliniche, contribuiscono a garantire elevati standard di sicurezza e, di riflesso, cure più efficaci per i pazienti.