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130 ANNI FA NASCEVA VITTORIO FORMENTANO,IL PADRE DI AVIS

L’anniversario ricorre proprio oggi, il 31 ottobre. Medico ematologo, fu il promotore del servizio permanente di soccorso basato sulla donazione di sangue libera e volontaria, da cui scaturì la fondazione della nostra associazione

 

Era un giorno come oggi. Il 31 ottobre. L’anno il 1895. Esattamente 130 anni fa, a Firenze, nasceva Vittorio Formentano, il fondatore di AVIS.

Cresciuto in una famiglia che gli trasmette i valori del Risorgimento e della giustizia, sviluppa fin da giovanissimo un forte interesse verso la cosa pubblica e un profondo sentimento di impegno sociale. Una caratteristica che, già da studente liceale, lo porta a contribuire alla fondazione del Gruppo Volontari Alpini.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Formentano si arruola con il grado di Sottotenente, per poi interrompere la carriera militare con l’obiettivo di ultimare gli studi in medicina all’Università di Padova. Gli anni del conflitto contribuiscono ad accrescere in lui il desiderio di fare qualcosa di concreto per gli altri, anche alla luce delle sofferenze umane generate dalla guerra a cui è costretto ad assistere.

Dopo la laurea, Formentano inizia a lavorare come ematologo e ha il merito di dare vita ai primi presìdi sanitari nel campo dell’emotrasfusione, con l’apertura a Milano dell’Istituto Ematologico. Tuttavia, ancora oggi è ricordato per l’idea, all’epoca innovativa, di fondare un servizio permanente di soccorso basato sulla donazione di sangue libera e volontaria.

La scelta scaturisce a seguito di un fatto tragico, la morte di una giovane partoriente a causa di un’emorragia. Era il 1926. L’anno successivo, il 1927, insieme ad altri 16 volontari, Formentano fonda l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.

In una data come quella di oggi, significative suonano le parole del presidente di AVIS Nazionale, Oscar Bianchi: «Sono passati 130 anni dalla nascita di Vittorio Formentano e quasi 100 da quella della nostra associazione, ma la lezione che ci è stata tramandata è viva più che mai. In un’epoca che, ancora oggi, è segnata da conflitti e ingiustizie sociali, il ruolo dei donatori volontari assume un valore di straordinaria importanza non solo sotto il profilo sanitario, ma umano in generale. Essere attenti alle necessità di chi abbiamo intorno è un qualcosa che ci ha insegnato Formentano e che, ciascuno di noi, deve applicare sia in associazione che nella sua vita di tutti i giorni. Perché se si è volontari, si è volontari sempre, non solo quando si dona sangue o plasma. Questo anniversario per tutti noi assume un carattere speciale e ancora di più vogliamo proseguire nel nostro percorso solidale facendo tesoro di quanto fatto dall’uomo grazie al quale siamo qui oggi. Sta a noi, ora, fare tesoro del suo insegnamento per essere qui anche domani».