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ADDIO A PAPA FRANCESCO, IL CORDOGLIO E IL RICORDO DI AVIS

Il Santo Padre si è spento nella prima mattina del Lunedì dell’Angelo. Da sempre attento e partecipe alla nostra mission associativa, più volte aveva ringraziato i donatori di sangue nel corso di udienze generali e Angelus domenicali. Nel novembre 2023, una delegazione di AVIS Nazionale aveva anche consegnato al pontefice una stola e una palla copricalice come segno di riconoscenza per la sua vicinanza

 

Papa Francesco è morto. Jorge Mario Bergoglio si è spento a 88 anni questa mattina, lunedì 21 aprile, il Lunedì dell’Angelo, a Casa Santa Marta alle 7:35.

Era rientrato in Vaticano dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.

Gesuita, argentino di origini italiane (piemontesi e liguri per la precisione), era salito al soglio di Pietro il 13 marzo 2013, diventando non solo il 266° papa della chiesa cattolica, ma anche il primo pontefice proveniente dal continente americano.

La sua semplicità nel linguaggio, il suo sorriso, la sua predisposizione a riscoprire le origini di una chiesa “povera”, lo avevano reso particolarmente amato da tutti fin dalla sua nomina. Chi non ricorda il suo “buonasera” dalla loggia della Basilica di San Pietro subito dopo la fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina.

Bergoglio è presto entrato nel cuore anche dei volontari e delle associazioni che, come AVIS, fanno del dono del sangue la propria mission quotidiana. Più volte, sia in occasione delle udienze generali, dell’Angelus della domenica o della Giornata mondiale del donatore, Papa Francesco aveva rivolto il suo personale ringraziamento a coloro che compivano quest’azione così importanteUn’azione che, ironia della sorte, durante il suo lungo ricovero al Policlinico Gemelli era servita anche a lui per contenere gli effetti della piastrinopenia da cui era stato colpito. “Un gesto semplice di enorme solidarietà”, così aveva definito la donazione in occasione di una delle ultime presenze dei nostri volontari in piazza San Pietro.

Un legame speciale quello che si era creato tra AVIS e il Santo Padre, rafforzato anche dalle due edizioni della FrancigenAVIS, il cammino effettuato dai nostri volontari lungo la via Francigena e conclusosi proprio in piazza San Pietro per l’Angelus di Papa Francesco. Per ringraziare il pontefice della sua vicinanza e la sua riconoscenza verso l’impegno volontario di donatrici e donatori, il 15 novembre 2023 una delegazione avisina composta dal presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, il vice presidente vicario, Fausto Aguzzoni, il vice presidente, Maurizio Bonotto, e il Tesoriere, Domenico Nisticò, a margine dell’udienza generale, aveva consegnato al Santo Padre una stola e una palla copricalice a nome di tutta l’associazione.

E in queste ore di commozione e preghiera, proprio il presidente Gianpietro Briola ha voluto ricordare la figura del papa: «La scomparsa di Papa Francesco è un colpo durissimo non solo per noi, ma per tutta la popolazione mondiale. Fedeli, persone appartenenti ad altre confessioni, politici, oggi il mondo perde una figura che, fin dalla sua nomina, ha fatto di amore, rispetto, semplicità, vicinanza ai più deboli e solidarietà le parole cardine della sua missione. Il suo impegno nel promuovere il linguaggio della pace nello spirito del Concilio Vaticano secondo e della speranza, l’inclusione e l’attenzione alla cura degli ultimi, i continui richiami alla mobilitazione internazionale per dire basta ai conflitti che fanno sanguinare il mondo e privano, soprattutto i bambini, dei diritti e delle libertà fondamentali. Non posso non ricordarlo e non ringraziarlo ancora oggi per i messaggi che più volte ha rivolto alla nostra associazione per ringraziare tutti i donatori. Sapere che il nostro gesto gli ha permesso di curarsi è per noi un modo per essere riusciti a stargli vicini fino all’ultimo. La speranza, e spero non solo mia, è quella che il prossimo Conclave scelga una figura che vada in naturale continuità con il percorso tracciato da Papa Francesco. Un percorso che, mai come oggi, deve proseguire lungo la direzione del dialogo, dell’accoglienza, dell’amore e della pace. Perché ne abbiamo bisogno. Tutti. Sempre. Oggi ancora di più».